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A RECENT KASPAR

 

mercoledi, 14 ottobre 1998

LETTO/VISTO/ASCOLTATO

 

DRAMMA Taormina Arte presenta un opera dello scrittore austriaco. Che ricorda Pirandello

PETER HANDKE, OTTO PERSONAGGI BEFFATI DALL AUTORE

 

IL DRAMMA DEL CHIEDERE di Peter Handke Regia di Umberto Cantone Festival Taormina Arte, fino a stasera Allo Stabile di Palermo, dall 8 gennaio 99

Claudia Provvedini

C e un figlio di Pirandello nato in Carinzia e trapiantato da anni in Francia. E Peter Handke. Ieri, per Taormina Arte e la regia di Umberto Cantone, e andato in scena un testo teatrale, Il dramma del chiedere, che racconta di otto Personaggi non pi in cerca ma sorpresi, beffati dall Autore. Il tema si amplia gia nel sottotitolo, Viaggio nella Terra Sonora. Si racconta infatti di sette viaggiatori che rappresentano in coppia o soli tutte le generazioni e i diversi modi di concepire il mondo, attraverso domande che restano senza risposta. L approdo in una Terra Sonora e insieme Desolata - forse la Berlino della Caduta del Muro, poiche il dramma e stato scritto da Handke proprio nell 89 - da loro la possibilita di spiegare liberamente le proprie idee, i sentimenti, le frustrazioni. La vecchia coppia (Bianca Toccafondi e Giuliano Esperati, gli interpreti) e dilaniata dalla routine familiare; un attore e un attrice giovani cercano invece di scoprire, recitando, se il loro rapporto e sincero; i personaggi del Guardatore e del Guastafeste (Roberto Herlitzka) mettono a confronto di continuo le loro ideologie, e infine c e un giocatore libero, Parzival, che viene da lontano. Uno del posto e viceversa l ottavo personaggio, che si pr esenta come custode: dopo averli convinti a mettere in scena un dramma corale, rivelera loro che il viaggio nelle emozioni non essere altro che pura rappresentazione. Se il coro europeo e stato quasi unanime nella delusione per il nuovo romanzo d i Peter Handke, con quel titolo alla Snoopy, In una notte buia uscii dalla mia casa silenziosa, il giudizio ora tornera sul drammaturgo, che ha sempre fatto centro in passato, specie con Insulti al pubblico e Kasper (forse meno con il recente Attrave rso i villaggi) ed e stato, si sa, lo sceneggiatore di film-culto di Wim Wenders, come Falso movimento e Il cielo sopra Berlino. Il dramma del chiedere tornera in questa stagione allo Stabile di Palermo.

 

sabato, 06 gennaio 1996

CULTURA

 

 

------------------------- PUBBLICATO ------------------------------ TITOLO: Tra Handke e Nono a Cividale il 3 Mittelfest RASSEGNE - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - CIVIDALE DEL FRIULI (UD) . Si e aperto a Civ idale il terzo Mittelfest, festival di prosa, musica, danza e marionette della Mitteleuropa, che ha posto al centro della propria riflessione il tema sempre tragicamente attuale della Guerra e Pace . Non potevamo esimerci dall affrontarlo . ha dett o il direttore artistico Giorgio Pressburger ., proprio in un periodo tragico con la guerra alle porte. Questo Mittelfest vuole essere un incontro per la convivenza con l obiettivo di raccogliere e mostrare parte dell immenso patrimonio culturale di questa regione attraverso l incontro e il confronto di artisti dei Paesi che aderiscono all Iniziativa Centroeuropea . Dunque il Mittelfest come crogiuolo di pace, obiettivo da raggiungere nel confronto di storie ed esperienze diverse. E tutto il programma artistico si muove in questa direzione. Lo si e capito vedendo lo spettacolo di apertura di marionette o assistendo al balletto pantomima Il combattimento del drago, dell austriaco Clemencic. Ma anche l opera teatrale di Peter Hand ke, L ora in cui non sapevamo niente l uno dell altra, regia di Pressburger, si e inserita come un grido di speranza. Su questo tema si riflettera sino alla fine del festival, il 24 luglio, in particolare col concerto Ricorda cosa ti hanno fatto in Auschwitz, musiche di Luigi Nono.

 

 

Arretrati

 

domenica, 26 gennaio 1997

TERZA PAGINA

 

 

ELZEVIRO Piece teatrale a Vienna

Rinascita austriaca: il sogno di Handke

 

di ISABELLA BOSSI FEDRIGOTTI

 

 

Dopo il pandemonio - con code d insulti tra lo scrittore, alcuni politici e vari giornalisti - suscitato l anno scorso in tutta Europa, ma in Austria soprattutto, con il suo pamphlet Giustizia per la Serbia. Viaggio d inverno lungo i fiumi Danubio, S ava, Morava e Drina, Peter Handke manda in scena una piece di teatro che, tra grandi aspettative, dall 8 febbraio sara rappresentata al Burgtheater di Vienna. Sebbene ZurUEstungen fUEr die Unsterblichkeit (Allestimenti per l immortalita), di cui l ed itore tedesco Suhrkamp ha pubblicato il testo la settimana scorsa, tratti - a sorpresa - di una rinascita politica e morale dell Austria, potrebbe di nuovo scatenare le reazioni degli austriaci. L autore infatti, ritirato da anni nel suo esilio franc ese, torna a parlare del Paese natale con un coinvolgimento sentimentale cui i suoi lettori non erano pi abituati (o, meglio, non erano mai stati abituati), ma e difficile che l Austria prostata e semidistrutta che egli descrive possa davvero piacer e ai suoi connazionali. L azione si svolge in realta in Andalusia, un Andalusia che somiglia per molto alla patria di Peter Handke. Intorno regnano campi di battaglia e morte, rovine e distruzione avanzano in tutto il mondo conosciuto. Solo l Andalusia vive ancora, afflitta tuttavia da un provincialismo che la sta avvelenando, da un immobilismo che gia lascia intravedere il rigor mortis. La governa una squadra di invasori, falsari e usurpatori che hanno trasformato il Paese in una ditt atura, che lesinano la luce e l aria, che legiferano sulla vita, sulla morte e su ogni cosa, decidendo perfino come ci si pettina, come si canta, come si fischia o si cammina. Non e difficilissimo intendere chi intenda Handke nelle vesti di questa razza tiranna: i vicini tedeschi che con il turismo, lo strapotere del marco, il cinema, la cultura, addirittura con le parole e con il cibo, lentamente hanno invaso - ora come allora - l adiacente repubblica alpina, trasformandola in una specie di S tato satellite, in una succursale un po pia povera e quindi ben disposta e servizievole verso gli occupanti. Realta forse non piacevole ma innegabile. Del resto anche Klaus Peymann, brillante e contestato direttore del Burgtheater di Vienna, avalla questa lettura del testo di Handke, sia pure - in quanto egli stesso tedesco e quindi simbolo vivente della pacifica colonizzazione in atto - smorzandone un poco la portata. Il riferimento - ha commentato - riguarda tutte le situazioni in cui l uomo e oppresso da imperante mediocrita. Nella infelice enclave austro-andalusa inventata dallo scrittore e vessata dunque da padroni mediocri e danarosi, nascono per due cugini, illegittimi entrambi: il primo, Pablo Vega, figlio della violenza, dive ntera un campione della liberta, ardimentoso combattente per i diritti del suo popolo; il secondo, Felipe Vega, figlio dell amore, sara invece un artista sognatore. Crescono i due cugini opposti e complementari, nati per salvare il Paese, un messia g uerriero con spavalde fantasie d immortalita e l altro messia poeta sempre pronto a interrogarsi, a dubitare e dunque a fallire. Due messia che - con sottile autoironia da parte dell autore - insieme fanno Handke, interpretandone, ciascuno a suo modo, la doppia personalita: quella austera - che meglio riconosciamo - del vate che condanna e assolve, e quella giocosa - ma assai pia segreta - del saltimbanco sorridente sempre sul punto di cancellare se stesso e quel che dice. Dopo aspra battaglia, durante la quale scendono svolazzando dal cielo del teatro stormi di piccoli aerei di carta in fiamme, oltre che la grande piuma nera dell angelo della morte, i due cugini hanno la meglio sulla squadra dei tiranni. Pablo Vega e incoronato re e l Au stria-Andalusia si riscatta ripartendo dall anno zero dell utopia, in nome della quale vengono ristabiliti i diritti civili, abolita la pena di morte e realizzata ogni promessa. Quel che pi importa e che ciavviene dappertutto, non solo nella provi ncia liberata dai due strampalati messia: ragione per cui, miracolosamente, la piccola nazione senza gloria ha scosso il giogo del regno del marco e si e trasformata in lievito che rinnova il mondo. Come dire - potrebbe essere questa la morale molto handkiana della piece -che se l uomo non si rimette a sognare, a dare libero corso alle sue fantasie, e destinato a un tragico tramonto. Dopo anni di denuncia o, nel migliore dei casi, di gelida indifferenza, Peter Handke torna dunque inaspettatame nte a spendere parole di speranza e di fiducia per il suo Paese (Vendetta e la prima parola che cade in scena. Vendetta e gustizia per questa nazione, grande nazione ai nostri occhi...). Un nuovo trend filoaustriaco confermato dal fatto che l ult imo suo romanzo, In una notte buia uscii di casa, annunciato da Suhrkamp per i primi di marzo, e nuovamente ambientato a Salisburgo, citta del suo antico e a lungo detestato domicilio. Sapremo dal successo che la piece avra se gli austriaci ricambier anno questa tenerezza.*

 

Arretrati

martedi, 09 gennaio 1996

CORRIERE MILANO

 

 

Handke e Pirandello per il Crt

Insulti al pubblico

in stile napoletano

 

Giuseppe Tesorio

 

La scena e nuda. Due attori e un attrice recitano due copioni assai noti in una serata: prima il pirandelliano L uomo dal fiore in bocca e poi =Insulti al pubblico di Peter Handke, che provoca non poco al suo apparire una trentina di anni fa. Il g ruppo napoletano Teatri uniti torna di nuovo a Milano, a un mese da Il misantropo presentato all Elfo. Questa volta e il Crt a proporre i primi lavori della compagnia, alla Sala Gnomo di via Lanzone 30, da stasera al 28 gennaio. E si torna al pas sato, seppure non remoto, di un gruppo che sovrappone, con successo, teatro e impegno nel nuovo cinema partenopeo, quello di Mario Martone (Morte di un matematico napoletano e il pi recente L amore molesto). - Perche frugare gia nel repertorio ? Il repertorio e un valore - dice Toni Servillo, regista della piece pirandelliana e anche interprete con Andrea Renzi - in questi due primi lavori c era gia tutto il nostro teatro, compreso Rasoi, nato dopo. Hanno rappresentanto il nost ro primo vero rapporto con il testo; c era gia quell idea di cercare il pubblico in uno spazio scenico nudo. - Un pubblico che fa teatro In quest epoca telematica bugiarda e aggressiva, lo spettatore deve avere un esperienza viva del teatro, unica e irripetibile. Il teatro, in genere, si esprime gia morto quando arriva in scena: si parla di crisi del teatro, ma e una crisi di uomini e di idee. Ne L uomo dal fiore in bocca, i due protagonisti con il naso e i baffi finti che li rendono simili, chiamano in causa il pubblico in un gioco di rimandi. Cinquanta minuti per rileggere Pirandello, con nuove illusioni. Insulti al pubblico e diretto e interpretato da Licia Maglietta e Andrea Renzi, nel ruolo di due attori spaesati e buff i che discutono sulla possibilita o meno di dar vita a uno spettacolo. Riflettono sul teatro - precisa Andrea Renzi - e osservano il pubblico, come se sorvolassero lo spazio scenico. In fondo e nello stile di Peter Handke, distaccarsi apparentemente dalle cose osservarle dall alto come ha fatto ne Il cielo sopra Berlino sceneggiato con Wim Wenders. - A proposito di cinema, ci sono nuovi progetti con Mario Martone? =Un film in cantiere c e - dice Toni Servillo - e proprio su una compagnia teatrale, un gruppo di attori che vuole portare uno spettacolo a Sarajevo. Ma questo e tutto quello che so.

 

 

 

 

 

El escritor austriaco Peter Handke cree que el Tribunal Penal Internacional, para los crimenes de guerra en la antigua Yugoslavia, no tiene derecho a juzgar al ex presidente serbio Slobodan Milosevic. Asi lo expresa Handke en un articulo publicado en Alemania por la revista Literaturen. Dicho articulo sustituye el testimonio que los abogados de Milosevic le habian pedido al escritor, en su calidad de testigo en el proceso. Peter Handke declino testificar, pues le niega legitimidad al tribunal con sede en La Haya, y sostiene que a Milosevic se le ha condenado antes de empezar el juicio.
En su escrito de veinte paginas Handke describe su encuentro con Milosevic, en la carcel holandesa de Scheveningen. Ahi escucho durante horas al politico serbio, acusado de genocidio, y se convencio de que este no es culpable en el sentido que se le imputa. Handke supone que es la OTAN quien deberia estar en el banquillo de los acusados, por sus bombardeos en territorio serbio. El abogado Wolfgang Kaleck recuerda que el principio fundamental del derecho es que se use una sola vara para medir comportamientos objetivos. =Pero si en el derecho internacional solo se persiguen selectivamente algunas violaciones de los derechos humanos y otras no, eso tiene que ver mas con poder que con derecho. Y eso es lo que advierte Peter Handke con claridad, cuando dice que el comienzo de la acusacion contra Milosevic se dio en el mismo momento en que la OTAN desplego sus bombardeos contra Serbia.=

Peter Handke ha recorrido los Balcanes en reiteradas ocasiones. Su texto busca exactitud y tambien una verdad poetica. Los medios alemanes opinan que Handke fracasa en el intento de argumentar legalmente y que, por su propio bien, no deberia ser tomado en serio. Se le acusa de provocar un escandalo calculado, para concitar una atencion que desde hace muchos anos no consigue con su literatura.
La polemica constata, sin embargo, que la guerra de los Balcanes sigue siendo en Alemania un capitulo incomodo. Por primera vez desde la derrota en la Segunda Guerra Mundial, y sin un mandato de las Naciones Unidas, las fuerzas armadas alemanas volvieron a actuar militarmente, junto a las fuerzas de la OTAN, en contra de voluntad de la mayoria de los ciudadanos.
Con el Pico Almanzor convertido en el techo de toda Castilla y Leon, la Sierra de Gredos se encuentra situada en la denominada zona intermedia del Sistema Central, con orientacion aproximada este-oeste, entre la sierra de Guadarrama y las sierras de Gata y Pena de Francia.

Geogrficamente, Gredos se extiende a lo largo de ms de 140 kilometros en un espacio comprendido entre el Cerro de Guisando (al este) y el Corredor de Bejar (al oeste). La mayor parte de su superficie -3500 kilometros cuadrados- pertenece a la provincia de vila, y solo una pequena parte del macizo occidental forma parte de las provincias de Salamanca y Cceres.

Configurada bsicamente por granitos, su origen geologico se remonta 350 millones de anos, epoca correspondiente a la orogenia herciana. Sin embargo, la Sierra de Gredos todavia conserva claras muestras del glaciarismo posterior experimentado hace 100.000 anos en diversas gargantas y, sobre todo, en sus circos, donde se alojan numerosas lagunas permanentemente abastecidas por el deshielo.

Enclave de extraordinaria riqueza faunistica y botnica, est incluido dentro de la Red de Espacios Naturales de Castilla y Leon como parque regional de proxima declaracion.

Indice de parajes:

EL MACIZO CENTRAL

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Este imponente macizo de la Sierra de Gredos se extiende a lo largo aproximadamente de 50 kilometros, entre los puertos del Pico (al este) y de Tornavacas (al oeste). En este tramo se encuentran las mximas alturas de la sierra y, a su vez, de todo el Sistema Central. El Pico Almanzor, con 2592 metros de altitud, es la cota ms alta, seguido de La Galana, con 2568 metros.

Con la cuenca del rio Tormes por el norte y la del Tietar por el sur como limites geogrficos, esta porcion de Gredos alberga numerosas gargantas de origen glaciar, algunas de ellas configurando profundas cubetas donde an persisten lagunas y grandes pozas. En la base del Almanzor, en la vertiente nortena y flanqueada por el semicirculo formado por las cumbres del Morezon, Los Tres Hermanitos, El Casquerazo y Risco Moreno, se encuentra la Laguna Grande, sin duda el enclave ms conocido de todo el macizo. Hacia el poniente, con abertura hacia el norte, la garganta del Pinar aloja el conjunto denominado las Cinco Lagunas, al que se accede desde la Laguna Grande a traves del Garganton y la Portilla del Rey. Al oeste, en la sierra de El Barco de vila, existen otras tres lagunas de semejante origen: la de los Caballeros, la de la Nava y la del Barco, todas ellas en la vertiente norte, tributarias de caudal al Tormes.


La especial configuracion de esta zona de la sierra -con las laderas meridionales muy inclinadas y las septentrionales mucho ms suaves- ha condicionado la presencia del hombre desde antano. Adems, el valle del Tietar, a poco ms de 500 metros de altitud, resulta fertil y de clima benigno, gracias al abrigo que le proporciona la sierra y a la influencia mediterrnea evidente.

El valle del Tormes, por el contrario, a 1000 metros de altitud, cuenta con peores terrenos y, sobre todo, con un clima muy riguroso durante la mayor parte del ano.

Esto explica la preferencia del hombre por instalarse primero en la vertiente sur de la tierra, lo que queda patente en los restos arqueologicos del poblado celta de El Raso, a pocos kilometros de Candeleda. En el norte, algunos de los pueblos datan incluso de la primera mitad del siglo XIX, construidos con vistas al asentamiento de ganaderos transhumantes desde Cceres y Toledo.

El contraste entre los pueblos de ambas vertientes queda patente en su arquitectura tradicional. El prototipo comn de los pueblos del valle del Tormes se concreta (sin tener en cuenta las casas de moderna construccion) en edificaciones de una o dos plantas, con gruesas paredes de piedra de la zona y de piornos y gruesas vigas de madera. El viajero puede contemplarlo visitando los cascos antiguos de Hoyos del Espino, Navarredonda de Gredos, Navacepeda, La Aliseda, Bohoyo... En el valle del Tietar, las casas son ms altas, de hasta 4 pisos, muy juntas entre si, con tejados sobresalientes y balcones volados, con paredes de adobes de barro cocido recubiertas con cal (si arriba pretenden protegerse del frio, aqui quieren aislarse del calor). Buenos ejemplos son Madrigal, Villanueva, Valverde, Candeleda (todos ellos de la comarca de La Vera) y Poyales del Hoyo.

En este Macizo Central, las posibilidades de realizar rutas, tanto en coche como en bicicleta o a pie, son mltiples, aunque se ven condicionadas por la inexistencia de puertos fcilmente transitables que comuniquen ambas vertientes. En cualquier caso, todos los itinerarios transcurren por parajes de extraordinaria belleza.

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Ms discreto que los otros dos macizos en cuanto a su extension, el Macizo Occidental de Gredos discurre desde el puerto de Tornavacas hasta el denominado Corredor del Bejar, en tierras salmantinas, comprendiendo las sierras del Tremedal, Bejar y Tormantos, cuyas estribaciones encauzan, ya dentro de territorio extremeno, el fertil valle del rio Jerte.


La mayor cota de este macizo se registra en El Calvitero, con 2401 metros. Le sigue en importancia El Torreon, con 2347 m. Entre ambos, se encuentra La Caja, con su prolongacion hacia el este, que a su vez divide las gargantas glaciares del Trampal y del Duque.

El complejo entramado de cumbres y cuestas de esta zona terminal de Gredos origina un variado panorama de divisorias de aguas, de manera que se puede decir que tributan, a grandes rasgos, hacia los cuatro puntos cardinales. Asi, hacia el norte, la sierra de Bejar origina el rio Cuerpo de Hombre. Hacia el sur, la sierra de Tormantos vierte sus aguas al rio Tietar. Entre ambas, nace el rio Jerte, que, con sus fuentes muy proximas al puerto de Tornavacas, corre hacia el oeste, entre rocas y cerezos. El efecto del deshielo y de la lluvia promueve que hacia el este corran las aguas de las lagunas del Duque y del Trampal, en busca del rio Tormes,

Estas cuatro divisiones geogrficas son vlidas, tambien, a la hora de analizar la influencia del hombre en esta parte de Gredos. Estas distinciones se reflejan claramente en la arquitectura, que delata la evolucion individual de cada uno de los cuatro ncleos, probablemente aislados entre si en el pasado.

El rea de Bejar, con su mejor exponente en Candelario, cuenta con calles empedradas, balconadas de madera, tejados volados y rsticos portones o =batipuertas=, que llaman poderosamente la atencion al visitante.

Al sur de Tormantos, con Jaraiz de la Vera como capital de la comarca, los pueblos siguen las mismas tradiciones de construccion de La Vera en el Macizo Central. Cuacos, Yuste, Garganta la Olla y hasta el Guijo de Santa Brbara, el ms alto de esta zona, son puntos de obligada visita para el viajero.

Los pueblos del valle del Jerte, inmersos en un paisaje de por si hermoso y pintoresco, resultan todos de gran belleza arquitectonica, con predominio de los balcones artesanales de balaustres torneados, con aleros muy volados, todo profusamente adornado por flores y macetas multicolores. Jerte, Cabezuela del Valle y Navaconcejo son los siguientes pueblos que van apareciendo conforme se desciende por el valle.

En contraste con el derroche de color de los pueblos anteriores, los de la cuenca del Tormes, al norte del puerto de Tornavacas, son mucho ms discretos, debido a las exigencias impuestas por la rigurosidad del clima. Las rutas turisticas por estas zonas, donde predominan los bosques de especies caducifolias, discurren en su mayoria entre Solana de vila y Tremedal, puntos de referencia obligada para acometer cualquiera de las ascensiones a pie a las partes altas de este macizo

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Queda enmarcado por el puerto del Pico, al oeste, y por el Cerro de Guisando al este, en cuya base se encuentran los celebres Toros de Guisando. Por el norte y sur, los limites los establecen las cuencas del Alberche y Tietar, respectivamente.

Este tramo, de semejante longitud que el Central, con casi 50 kilometros, registra cotas ligeramente inferiores a las del citado, con El Cabezo como punto ms alto (2118 metros). Otros de interes son: El Torozo (2028 metros), Lanchamala (2003 metros) y Lanchalisa (1984 metros). En el otro extremo, el Cerro de Guisando est a 1303 metros de altitud.

Como ocurre en toda la sierra de Gredos, la vertiente nortena de este macizo presenta las ladera menos empinadas que la surena, si bien hay que constatar que no existe una diferencia tan acusada como en el Central. Los arroyos, de regimen estacional en su mayoria, se alimentan del deshielo y bajan por las laderas saltando de piedra en piedra. Uno de ellos da nombre al celebre valle de Iruelas, en la vertiente norte. Las aguas que discurren por su seno tributan al Alberche, convertido en esta zona en embalse por la presa de El Burguillo. Las laderas de este valle atesoran grandes masas boscosas, adems de especies animales muy valiosas, como el buitre negro, que cuenta aqui con una de las poblaciones ms numerosas del mundo.


En lo alto de este valle, el puerto de Casillas comunica, por pista de tierra, los pueblos nortenos y los del sur. Identico papel desempenan los puertos de Mijares y de Serranillos (famoso por la Vuelta Ciclista a Espana), pero con carreteras asfaltadas.


Por lo que respecta a los pueblos, en este macizo se sitan en cotas ms bajas, a excepcion de Casillas, Gavilanes, Pedro Bernardo, Serranillos y Navarrevisca.

Como patron arquitectonico, sirva lo expuesto para el Macizo Central, con la salvedad de que cuanto ms oriental es su ubicacion, s se pierden los elementos tradicionales a causa de la influencia turistica. Estos pueblos del valle del Tietar, como Piedralaves, La Adrada o Sotillo, registran una gran afluencia turistica desde hace anos, lo que ha supuesto una gran expansion del casco urbano, con la consiguiente remodelacion de las casas antiguas.

En el denominado barranco de las Cinco Villas, al oeste del macizo, ha ocurrido algo parecido en lo que al turismo respecta, si bien hay que decir que con menor incidencia en la arquitectura tradicional. Mombeltrn y Cuevas del Valle soportan la mayor presion, mientras que Santa Cruz del Valle, Villarejo y San Esteban del Valle quedan ms amparados, debido al acceso menos comodo por carretera.

La existencia de las citadas comunicaciones por carretera entre las dos vertientes, unidas a la amplia red de pistas y caminos que discurren por las laderas, posibilita tambien la realizacion de un gran nmero de rutas en coche, bicicleta o a pie.

 

 

Insulti al pubblico= per rinnovare il teatro

- di LAURA NOVELLI -

Laura Novelli

Per rinnovare il linguaggio teatrale bisogna metterlo in discussione, negarlo, strapparlo da cliché e convenzioni. Solo così il teatro può offrirsi quale strumento di analisi - critica - della societa. E solo così può esistere una vera comunicazione tra chi recita e chi assiste. e un geniale demolitore di forme e tradizioni letterarie codificate il drammaturgo e sceneggiatore austriaco Peter Handke, autore di opere provocatorie quali =Kaspar= (una disamina della funzione dell'artista nella collettivita),

=Insulti al pubblico= per rinnovare il teatro

- di LAURA NOVELLI -

rimarcandone al contempo l'incisiva attualita.
=Naturalmente - scrive il regista, cui fa capo l'Accademia degli Artefatti, una delle formazioni di ricerca piu vitali e coraggiose del panorama capitolino - la forza e l'efficacia del testo risentono degli anni trascorsi, ma c'e tuttavia una vena ironico-polemica che attraversa il testo che ha ancora un potere di attrazione molto forte e una possibilita di parlarci in modo vivo e concreto=. A incarnare e animare il contenzioso dibattere di =Insulti al pubblico= (titolo assai poco frequentato sulle scene italiane:

ricordiamo l'allestimento del gruppo Teatro Tre risalente al '68 e quello della Compagnia della Fortezza realizzato nel '99) ci sono qui Daria Deflorian e Pieraldo Girotto. Volutamente in disputa tra loro e con gli spettatori. Significativamente amplificati da un megafono che li rende, per così dire, personaggi pubblici. =e come se - conclude Arcuri - si fossero appropriati del teatro per un'azione politica e ne rivendicassero appartenenze o, piu tristemente, riscatti ipotetici, come se avessero in ostaggio la platea=.

Repliche fino a domenica 22. Informazioni allo 06/58332305 o allo